Potrebbe essere l'orso amante del miele preferito al mondo, ma si scopre che la Cina sta vietando Winnie The Pooh. La scoperta è stata fatta dagli utenti durante il fine settimana, quando gli utenti della piattaforma di social media cinese Sina Weibo hanno scoperto che i post che includevano il nome cinese dell'amato orso immaginario venivano censurati, secondo The Financial Times, e che una raccolta di gif a tema Winnie the Pooh era stato rimosso anche dall'app di messaggistica sociale WeChat. La ragione? Sebbene il governo non abbia fornito una spiegazione, si ritiene che i post recenti che hanno paragonato Winnie the Pooh al presidente cinese Xi Jinping abbiano portato alla decisione.
La battuta è apparsa per la prima volta sui social media cinesi nel 2013, quando una foto di Xi che incontrava il presidente Barack Obama ha portato a un meme che confrontava i due uomini con Winnie the Pooh e Tigger. Secondo il Financial Times, la battuta è continuata un anno dopo, quando un'immagine simile ha confrontato l'incontro di Xi con il primo ministro giapponese Shinzo Abe con un'immagine di Pooh e di un Eeyore dalla faccia molto triste. Ma la natura virale di entrambe le immagini ha significato che entrambi sono stati rapidamente chiusi dai censori di Internet, secondo BBC News, grazie alle rigide regole del Partito Comunista che regolano l'uso dei social media.
La censura dei social media non è certamente una novità in Cina, ma sembra essere un momento teso per Xi, dato che il Congresso del Partito Comunista - l'evento in cui il partito si riunisce per annunciare cambiamenti di leadership e appuntamenti - dovrebbe riunirsi in autunno, secondo USA oggi. In vista dell'evento, il governo sembra reprimere qualsiasi messaggio che critica il presidente o il partito e, secondo il New York Times, la recente morte dell'attivista per i diritti umani e del dissidente cinese Liu Xiaobo la scorsa settimana ha solo aggravato il sforzo: su WeChat, i messaggi che fanno riferimento alla sua morte o anche solo il suo nome o la foto sono stati bloccati.
I paragoni tra Xi e Winnie the Pooh sono piuttosto divertenti e il fatto che il governo abbia impedito ai cittadini di parlarne non fa che sembrare più ridicolo. Ma la mossa mostra chiaramente anche la realtà e l'impatto della censura del commento politico nel paese - sebbene possa sembrare sciocco, un'immagine di Xi che si erge sul tetto di un'auto da parata che ha confrontato il leader con Winnie the Pooh in una macchinina, in realtà è stata nominata "l'immagine più censurata del 2015", secondo USA Today.
Ma mentre il divieto potrebbe aver raggiunto l'obiettivo in corso del governo di controllare la narrativa sui social media all'interno del paese, è sicuramente una storia diversa ovunque. Sebbene Winnie the Pooh non possa più essere menzionato su Sina Weibo, è sicuramente diventato un argomento caldo su Twitter, con innumerevoli utenti che danno al confronto con il presidente cinese una seconda vita sugli account dei social media in tutto il mondo. E c'è poco che chiunque può fare per fermarlo.